Contraffazione: uno sguardo alla sua origine e alle modalità di prevenzione
Carolyn Mathas per PartProcurer.com | Tempo di lettura stimato: 5 minuti
In base ai dati forniti dall' OCSE, l'organizzazione europea per la cooperazione e lo sviluppo economico , il rischio di acquistare merci contraffatte negli Stati Uniti o nell'Unione Europea è molto alto, in misura pari a uno su venti. D'altra parte, secondo le stime di CBP (Customs and Border Patrol), l'Ente statunitense preposto alle dogane e alla protezione delle frontiere, viene scoperto solamente l'1% dei prodotti contraffatti introdotti nel Paese. Nel momento in cui merci contraffatte vengono aggiunte alla catena di fornitura (supply chain), parti, sub-assiemi e prodotti vengono inevitabilmente compromessi con ripercussioni più o meno gravi sui consumatori.
Mentre eventi come la recente pandemia e le interruzioni nella catena di fornitura dovuta al blocco del traffico navale nel canale di Suez (2021) hanno causato una (temporanea) diminuzione della fornitura di componenti elettronici a fronte di una domanda molto sostenuta, la contraffazione è un problema sostanziale. Tra i fattori che favoriscono la contraffazione e contribuiscono alla sua crescita si possono annoverare i seguenti: supply chain a più livelli, pratiche in materia di trasparenza inadeguate, scarsità di prodotti EOL (End-of-Life), ricerca di occasioni a buon mercato, ispezioni e collaudi insufficienti e mancata esecuzione delle operazioni di test e controllo qualità.
Il fattore cruciale
Già nel 2013, un articolo pubblicato su Industry Week intitolato “The Ticking Time Bomb of Counterfeit Electronic Parts,” stimava che le perdite subite dalla sola industria automotive ammontavano a 3 miliardi di euro, mentre un altro report segnalava che le perdite per il settore dei semiconduttori erano pari a 75 miliardi su base annua. Da allora la situazione è ulteriormente peggiorata. Di seguito alcuni esempi:
- Nel 2016, secondo l'OECDiLibrary report, (la libreria online dell'OCSE che ospita libri, documenti e statistiche), nella categoria macchinari elettrici ed elettronica, la quota di commercio globale di prodotti contraffatti era pari al 35%, mentre il valore delle esportazioni di prodotti contraffatti era pari a 138 miliardi di dollari.
- Il Global Brand Counterfeiting Report (2018) (rapporto sulla contraffazione del marchio) affermava che il mercato globale della contraffazione aveva raggiunto quota 1.200 miliardi di dollari nel 2017, cifra destinata ad aumentare fino 1820 miliardi di dollari entro il 2020. Questo dato comprende la contraffazione di tutti i tipi di apparecchiature/prodotti, da quelli destinati alla difesa agli orologi.
- Secondo quanto riportato da Forbes (2018), la contraffazione rappresentava l'impresa criminale di maggiori dimensioni a livello mondiale. Il giro di affari generato dalla vendita di merci contraffatte e piratate era pari a 1.700 miliardi di dollari su base annua, superiore a quello del traffico della droga e di esseri umani. Questa cifra è destinata a toccare quota 2.800 miliardi di dollari entro il 2022, con una perdita di 5,4 milioni di posti di lavoro.
- Un rapporto del 2020 “Combating Trafficking in Counterfeit and Pirated Goods” stilato dal Dipartimento per la sicurezza interna (DHS - Department of Homeland Security) negli Stati Uniti in risposta al “Memorandum on Combating Trafficking in Counterfeit and Pirated Goods” emanato dal Presidente Trump (2019) segnalava un incremento del 154% del giro di affari delle merci contraffatte scambiate a livello mondiale, passato dai 200 miliardi del 2005 ai 509 miliardi del 2016. Lo stesso report segnalava che tra il 2000 e il 2018 i sequestri di merci contraffatte avvenuti alle frontiere degli Stati Uniti erano decuplicati, passando dai 3.244 sequestri ai 33.810 sequestri all'anno.
La tendenza che si evince da questi dati è abbastanza chiara. In ogni caso, i costi finanziari non sono l'unico parametro da tenere in considerazione. Le parti contraffatte rappresentano un rischio se utilizzate nei sistemi “mission critical” come apparecchiature militari, sistemi per la navigazione aerea, apparati salva-vita o veicoli spaziali. La contraffazione ha un effetto negativo sulla reputazione dei fornitori e sull'occupazione, senza dimenticare che apparecchiature e parti contraffatte possono anche causare la perdita di vite umane.
GIGO: l'origine del fenomeno
Garbage in, garbage out (GIGO) è in concetto molto comune nei campi dell'informatica e della matematica. In pratica, significa che la qualità dell'uscita è determinata dalla qualità dell'ingresso. Questo stesso concetto potrebbe anche essere utilizzato per le contraffazioni, specialmente considerando la genesi di gran parte di esse.
Molto tempo fa, a esempio, le aziende della Silicon Valley in competizione tra di loro setacciavano letteralmente i bidoni della spazzatura dei concorrenti alla ricerca di segreti commerciali e questa “caccia al tesoro” aveva dato risultati molto soddisfacenti. I falsari ottengono quello che desiderano più o meno allo stesso modo, ovvero reperiscono parti ufficiali da rifiuti elettronici scartati. Queste parti hanno componenti con età molto diverse tra di loro. Le parti originali vengono opportunamente manipolate per rimuovere o nascondere la loro provenienza, quindi sottoposte a trattamenti laser oppure a operazioni di stampaggio per etichettarle nuovamente e venderle ai broker di tutto il mondo.
Un altro metodo comune di contraffazione di parti elettroniche segue il medesimo processo utilizzato per l'introduzione nella catena di fornitura: in questo caso, le parti invece di essere acquistate come scarti, venivano prodotti sotto forma di “blank” (ovvero senza logo o altri marchi registrati) in una fabbrica prima di essere marcati, integrati nel package e venduti. Naturalmente per un'operazione di questo tipo è necessario il coinvolgimento di più persone, comprese quelle che si occupano della vendita delle parti contraffatte.
Un esempio è il processo che ha visto protagonisti McCloskey e gli Stati Uniti d'America, il primo caso federale riguardante il traffico di circuiti integrati contraffatti. Stephanie McCloskey, allora amministratrice di VisionTech Components LLC, aveva agevolato la vendita di migliaia di circuiti integrati contraffatti. Una parte di essi era stata venduta alla Marina militare statunitense e ad alcuni di suoi principali appaltatori e tutti erano etichettati come idonei all'uso in applicazioni militari. McCloskey e i suoi complici, che importavano i componenti negli Stati Uniti da Hong Kong e dalla Cina, hanno generato incassi lordi pari a 15,7 milioni di dollari dalla vendita. Al termine del processo la McCloskey è stata condannata a una pena superiore ai tre anni di prigione.
Alcuni accorgimenti per scoprire la contraffazione
Ovviamente, se non si fa nulla (o quasi) per esaminare i componenti nel momento in cui vengono ricevuti, la probabilità di rimanere vittime del fenomeno della contraffazione è molto elevata.
Innanzitutto, è necessario esaminare tutte le etichette, il package e le parti e controllare che siano identiche a quelle di altre parti dello stesso modello provenienti da un OCM (Original Component Manufacturer). Bisogna cercare eventuali informazioni non corrette sulle etichette, errori di ortografia, codici di data e di parti sulle etichette che non corrispondono alle informazioni relative a quelle parti, un Paese di origine che non corrisponde con il codice del Paese della parte. E' possibile utilizzare l'ispezione a raggi X per verificare i contenuti interni della parte, alla ricerca di dimensioni del die non coerenti o di un die mancante, eventuali segni di interventi sulla superficie, delaminazioni oppure wire bond (connessioni tramite filo) rotte o mancanti. Con i raggi X è anche possibile verificare l'assenza di piombo nei prodotti certificati RoHs. Nei casi dubbio è possibile eseguire collaudi elettrici e confrontare le tolleranze riportate dal produttore.
Quindi è necessario acquistare prodotti direttamente dal costruttore originale o da distributori autorizzati e utilizzare i metodi protezione del marchio che tutelano l'integrità della supply chain e assicurano l'autenticità del prodotto. Anche se tali procedure non eliminano completamente il problema, contribuiscono senza dubbio ad attenuarlo notevolmente.